Otnarat. Taranto a futuro inverso

2009
Taranto

Che si giunga a Taranto da Brindisi, lungo il ponte di Punta Penna, o da Bari, circondati dai fumi del siderurgico che anticipa di chilometri il confine della città, si noterà subito un paesaggio trasformato e dissimile dal solito paesaggio pugliese: l’Arsenale Militare prima, costruito a metà dell’Ottocento, e l’Italsider (ora Ilva) più tardi, stravolgono, con due muri, la città dai due mari, mettendo le mani su Taranto e dettandone, in un solo secolo, nuovi ritmi umani ed urbani.

Gli anni ‘60 sono gli anni del miracolo economico e per Taranto, come per il resto del Sud, la grande industria rappresenta la speranza di un riscatto sociale atteso da decenni, speranza che l’artista e scultore tarantino Nicola Carrino ritrae in quegli anni come ciminiere fumanti di colore ed un popolo in grande fermento, speranza che cinquant’anni dopo, in una serie di disegni inedita (Apocalypse Taranto, 2003, stampe su carta), è ormai disattesa secondo l’artista.

Da questa inaccettabile situazione nasce il progetto documentario che vuole opporsi, con gli strumenti propri dell’immaginario, alla dittatura dell’acciaio;

Incontrando il maestro Carrino a Roma abbiamo modo di accedere al suo archivio: in una sua performance (Costruttivi Trasformabili, Forum Kunst Rottweil, Gemania, 1973, 16mm) Carrino eleva un muro fatto di moduli d’acciao; d’accordo con il maestro, questo ed altri suoi interventi performativi, vengono riletti ed inseriti nel documentario.

Carrino è anni dopo autore della riqualificazione architettonica di piazza Fontana (voluta da Carlo V), piazza che anticipa ed introduce il visitatore nella Taranto vecchia e che diventa di accesso ad Otnarat: città dell’immaginario, dell’azione collettiva e del ritorno alla speranza in un’altra Taranto possibile.

In questo tempo al futuro inverso, il presente è riconsegnato ai tarantini ed il Palazzo Ulmo in via Duomo (storico edificio abbandonato nel cuore della città vecchia), diviene dispositivo da cui Matteo Fraterno (artista relazionale napoletano), Lorenzo Romito (laborario d’arte urbana Staker/ON), Giorgio de Finis (direttore casa dell’Architettura di Roma) ed il Ilmotorediricerca (collettivo multidisciplinare) intercettano le istanze e le urgenze del territorio sviluppando quindi la struttura filmica.

Regia: Nico Angiuli Sceneggiatura: Nico Angiuli, Roberto dell’Orco, Michele Loiacono Con: Nicola Carrino, Matteo Fraterno, Lorenzo Romito, Angelo Losasso, Aldo Scatigna, Francesco Dracca Montaggio: Stefano Muti Suono: Mauro Boccuni Musica: Angelo Losasso, Francesco Dracca, Aldo Scatigna Progetto grafico: Roberto dell’Orco, PiaLivia Di Tardo Produzione: In Iride Sfoggio srl Progetto memoria _Apulia Film Commission_